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16. Stile Carlo X
Stile Carlo X
dal 1825 al 1830
Con il Congresso di Vienna, si restituisce in Francia il trono al legittimo rappresentate della monarchia, che era stata allontanata e in parte annientata con la Rivoluzione. Spetta il regno a Carlo X, fratello di Luigi XVI, decollato dalla ghigliottina.
Larredo in auge in questo breve periodo storico si segnala per la tendenza morigerata, quasi borghese che ne contraddistingue gran parte della produzione.
Quasi per una necessitante antitesi politica, larredo ora muta completamente impatto coloristico, come per meglio sottolineare il mutato clima sociale, che vuole cancellare ogni memoria storica legata al bonapartismo. Trionfa lintroduzione di arredi inclini a utilizzare materiale lignario chiaro (probabilmente lintroduzione di questa moda riconducibile allinfluenza della duchessa di Berry), come lacero e il frassino, il satin, il tasso, il platano o il limone in evidente contrapposizione alle colorazioni scure di cui fu portabandiera in epoca Impero il mogano. Anche il repertorio decorativo cos caro a Napoleone I di forniture metalliche bronzee diventa improvvisamente obsoleto e compromettente, e gli viene preferito lintarsio con essenze scure come il palissandro, il sicomoro, lacajou, lebano e lamaranto, sempre felicemente disposto in ossequio a formulazioni di richiamo archeologico, ma di pi stretta osservanza geometrica e astrazione formale, che peraltro creano indubbie e felici alternanze cromatiche con la veste lignaria dello scafo del mobile.
Ebbene, larredo Carlo X rispetto al mobilio di epoca Impero predilige una decorazione pi minuta, pi leggiadra e incline a un gusto che si potrebbe definire femmineo, in aperto contrasto con la filosofia militaresca che aveva determinato le forme severe della stagione napoleonica. Nel nuovo stile si nota una graduale tendenza ad addolcire le forme, che in breve determina un riaffiorare di linee curve che culmina nel motivo en tulip. Alla grandiosa retorica degli arredi Impero si preferisce la ricerca della comodit e della funzionalit.
Nei sedili si diffonde lo schienale a gondola, i piedi cessano di essere a forma ferina o ad artiglio in favore di soluzioni a mensola, a ciabatta o a rocchetti torniti, quetultima formulazione fu tipizzante di questo stile e conobbe poi larga fortuna per tutta la seconda met del XIX secolo. I braccioli sono a voluta o a doppia voluta, o ancora a collo di cigno.
Nei letti la tipologia mridienne di gran moda, e monta capezzali di altezza ineguale, il letto en bateau con le testiere sagomate a tulipano conosce una fioritura senza eguali. I guridons si moltiplicano acquistando sempre maggiori dimensioni e montano piano in marmo, in vetro, a specchio o in porcellana. Si crea una vasta gamma di tavolini multiuso: i travailleuses, i crans-pupitres, i vide-poches, i ncessaires. Oltre alle commodes con la cintura sempre sagomata in forma di tulip (in Italia detti anche com alla cappuccina) si diffonde una nuova tipologia di cassettone, con il cassetto di testa a calatoia amovibile che disvela linterno a cassettiera estraibile.
Tra i motivi ornamentali a intarsio di essenze scure si notano viticci, foglie, palmette, acroteri, ghirlande, rosoni, cornucopie, mentre scompaiono del tutto allegorie mitologiche o militari. Grande importanza ebbero anche le profilature delle incorniciature o delle fasce passanti, sovente ebanizzate, per meglio armonizzare le tarsie a valenza scura. Vi inoltre una caratteristica e per certi versi curiosa tipologia di com, con la fascia della cintura interamente ebanizzata, detti usualmente in lutto della morte di Napoleone I.
Gli ebanisti di maggior nomea furono Jacob-Desmalter, i Bellang, Lemarchand, Remond, Werner e Puteaux.
In Italia questo stile sort esiti del tutto insignificanti, anche se per certi versi larchitetto-designer Pelagio Pelagi trov certo in questo stile feconde fonti dispirazione relativamente alla produzione ispirata alla moda etrusca, come ben si evince osservando larredo del celebre Gabinetto Etrusco nel Castello di Racconigi, iniziato nel 1834.